L’aria è più fresca. Verso le 19.30 mi accorgo di star sforzando troppo la vista durante il lavoro al computer nel mio studio e che è ora di accendere la luce. Guardo fuori dalla finestra. E’ già sera. Mi viene subito da oppormi: “Non è possibile, è già settembre!”. Ebbene sì, l’estate si sta concludendo e lentamente gli impegni si stanno moltiplicando e fanno capolino! Tu, genitore, stai per rimettere in pista risorse aggiuntive perché settembre è proprio il mese in cui tutto riparte! Per molti bambini, tra le tante sfide che questo mese porta con sé, vi è proprio lei: la scuola!
Passare dalla libertà estiva, fatta di viaggi, di mare o montagna, di corse, di giornate senza limiti imposti dall’orologio, all’impegno scolastico, scandito dal suono della campanella e dai compiti per casa, non è mai facile, nemmeno per i genitori. Questa difficoltà diventa ancora più seria quando il piccolo deve iniziare la scuola elementare!

La sfida della scuola tra i 5 e i 6 anni segna innanzitutto il passaggio tra prima e media infanzia. Durante questo cambiamento il bambino si trova a dover superare vari ostacoli legati all’apprendimento, per niente banali. Vediamone alcuni!
- Una nuova forma di comunicazione diventa centrale, ovvero quella del linguaggio scritto: il bambino dovrà imparare a leggere e a scrivere confrontandosi con varie forme di scrittura, quali lo stampatello maiuscolo, quello minuscolo e il corsivo.
- L’alunno dovrà familiarizzare con i concetti numerici e i procedimenti matematici.
- Si avvierà un percorso di sviluppo del pensiero scientifico, caratterizzato dalla verifica delle ipotesi e dal ragionamento logico.

Il bambino, inoltre, dovrà adattarsi all’ambiente, gestendo il proprio comportamento:
- Dovrà apprendere una disciplina un po’ più rigida rispetto a quella della scuola dell’infanzia.
- Dovrà accettare di stare seduto al banco per ore, senza cambiare posto.
- Dovrà rispettare i tempi: c’è il momento giusto per andare in bagno, per fare merenda, per fare le domande, per ascoltare…
- Dovrà fare silenzio in certi momenti e parlare in altri.
- Dovrà assumere maggiori responsabilità dato che i compiti saranno più complessi e il materiale da tenere sotto controllo avrà bisogno di un’attenzione particolare (anche aver cura del proprio astuccio, dei libri e dei quaderni non è un affare così semplice inizialmente!)
Tutti questi “doveri” e obiettivi non sempre vengono realizzati facilmente o velocemente, anche perché spesso i comportamenti sociali appresi in famiglia non corrispondono a quelli richiesti a scuola. I bambini di oggi sono molto più vivaci di quelli del passato, molto stimolati fin dai primi giorni di vita, sono meno disposti ad obbedire e a riconoscere l’autorità. Non ultimo, ci sono bambini che vivono questo ingresso con una bella dose di ansia.
GLI INSEGNANTI COSA POTREBBERO FARE?
Solitamente la maggior parte dei bambini vive con entusiasmo e curiosità l’ingresso nella nuova scuola durante i primi momenti, in quanto viene visto come un traguardo: “Si diventa grandi!”. Tuttavia può capitare che l’alunno di prima elementare, dopo i primi giorni nella nuova classe, si senta spaesato a causa di tutte le novità che ho spiegato precedentemente. In questa situazioni sono protagonisti fondamentali gli insegnanti, che dovrebbero trasmettere e spiegare tutte le novità che gli alunni si troveranno ad affrontare, rappresentando un ponte e una continuità con la scuola dell’infanzia. In questo modo il bambino potrà affrontare i cambiamenti con maggior tranquillità.

Di fronte a questa panoramica capiamo bene come sia importante per gli insegnanti guadagnarsi il rispetto del bambino e stimolare la motivazione ad apprendere del piccolo. Tra le abilità importanti che il bambino dovrebbe acquisire in classe vi sono le meta-skills, ovvero le capacità di “imparare ad imparare”.
L’ottica non dovrebbe essere quella dell’imposizione bensì quella di creare l’occasione, la voglia, la curiosità portando il bambino a stupirsi per qualcosa di nuovo. Imparare qualcosa che un attimo prima era sconosciuto, o avvolto nel mistero, suscita sempre curiosità. È fondamentale non sottovalutare il ruolo dell’entusiasmo durante le lezioni in classe. Lo stesso fatto, infatti, può essere spiegato in modo distaccato, quindi noioso, o in maniera avvincente. Questo lavoro dovrebbe essere accompagnato con quello di introduzione delle regole base per vivere in classe. Ogni regola dovrebbe essere spiegata, per trasmettere il suo senso e significato. Senza la gioia, sempre sostenuta dal rispetto dei limiti, le scuole potrebbero veramente ingabbiare l’entusiasmo dei bambini verso l’apprendimento, portandoli anche ad odiare lo studio, a ritenerlo noioso e, in certi casi, portatore di ansia.
Senza la gioia si contribuisce allo sviluppo di un pensiero stagnante, trasformando gli alunni in membri di una società basata sul conformismo. Quindi la domanda che tu insegnante potresti farti è: “Voglio che il mio alunno sia convenzionale o avventuriero?”. Chi è abituato all’avventura è guidato dalla grinta e dalla motivazione, quindi affronterà con successo ogni cambiamento che si presenterà nel suo percorso, anche quello scolastico!
Quindi… un augurio di cuore: Buon lavoro insegnanti!
I GENITORI COSA POTREBBERO FARE?
La famiglia del bambino ha un ruolo chiave in questo passaggio: è importante per aiutare il figlio a superare ostacoli e per sostenerlo in questo momento di crescita.

Il genitore dovrebbe ascoltare il bambino cogliendo tutte le sue sensazioni, paure, angosce e ansie.
E’ fondamentale che l’adulto guidi il bambino nella definizione della sua responsabilità, aiutandolo in un primo momento nella gestione del proprio materiale scolastico e dei tempi (è importante stabilire una routine più o meno fissa, caratterizzata dall’orario per svegliarsi e da quello per andare a letto e dalla definizione dei momenti di gioco e di studio). In questa dimensione l’adulto si unisce al lavoro degli insegnanti in un progetto di continuità e di rete per un sostegno efficace del bambino in questa fase di transizione.
Infine, la tranquillità del genitore è un ingrediente che non dovrebbe mai mancare: il bambino che avverte l’adulto tranquillo percepisce di non essere vicino a un problema o difficoltà e che tutto si può affrontare. Da tutto ciò emerge nel piccolo un senso di sicurezza che gli permetterà di compiere i primi passi nel mondo delle elementari con maggior felicità!
Un grande in bocca al lupo anche a voi genitori per questo nuovo inizio!
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