La scorsa domenica, nel parco sotto casa, ho assistito ad una scena molto dolce: due bambine, di circa cinque anni, stavano giocando separatamente. Ad un certo punto una delle due si accorge della presenza dell’altra, la guarda per qualche secondo, poi si alza e con fare deciso, ma con un grande sorriso, le chiede “Vuoi giocare con me?”. Ho immediatamente riflettuto sull’elevata capacità dei bambini di fare amicizia anche con coetanei che non hanno mai visto prima. Non c’è che dire, i bambini ed i ragazzi sono dei veri e propri campioni di amicizia!
L’AMICIZIA SODDISFA DEI BISOGNI
Secondo due importanti psicologi, Gottman e Parker (1987), l’amicizia soddisfa dei bisogni specifici:
- la compagnia. Attraverso l’amicizia il bambino vive una condivisione con un compagno familiare che è contento di unirsi a lui in varie attività, trascorrendo ore e ore insieme.
- la stimolazione. L’amicizia stimola il bambino, infatti, con un compagno si può parlare, ci si scambiano informazioni, ci si diverte e si ride.
- il confronto sociale. Con l’amico ci si confronta, si sviluppano pensieri in comune, ma non solo… ci si può anche arrabbiare a causa di una divergenza nel modo di pensare o di fare. In quest’ultimo caso si attivano capacità relazionali per arrivare ad un punto d’incontro per fare la pace.
- il supporto fisico. L’amicizia offre assistenza concreta e aiuta,soprattutto il bambino, nella vita di tutti i giorni.
- il supporto dell’Io. L’amicizia permette di sostenere l’autostima e la percezione del bambino di essere competente, valido e un individuo da amare. Quando nell’amicizia si scoprono le reciproche insicurezze e paure si comprende di non essere “anomali” e di non aver nulla di cui vergognarsi.
- l’intimità e l’affetto. L’amicizia si traduce in affetto che porta una relazione ad essere calorosa e basata sulla fiducia. Attraverso l’amicizia l’individuo riesce a svelare se stesso all’altro, in questo modo diventa un confidente. Essere confidenti vuol dire diventare dei supporti per risolvere alcuni problemi, come certe difficoltà con i genitori o litigi avvenuti con altre persone.
LA QUALITA’ DELL’AMICIZIA
Ovviamente ci sono tanti tipi di amicizia, a seconda della durata del legame, del livello di intimità e di affetto e del tipo di confronto e condivisione. Dunque, è importante analizzare la qualità dell’amicizia. Nello specifico, è necessario porre attenzione a due forme dell’ “essere amico”. Le amicizie di supporto sono vantaggiose per lo sviluppo dell’individuo, mentre quelle coercitive e caratterizzate dai litigi non lo sono. Uno studio del 2004, che ha seguito dei bambini per vari anni della loro vita, ha evidenziato come l’amicizia di supporto sia un fattore di protezione importante per bambini e ragazzi. Gli studenti frequentanti la prima media che non avevano amici erano meno coinvolti in comportamenti pro sociali, ovvero cooperavano con fatica, non condividevano i momenti ed erano meno propensi ad aiutare gli altri. Inoltre, questi bambini avevano dei voti più bassi a scuola e vivano emozioni più negative.
Ricordiamoci che per mantenere le amicizie è importante anche essere in grado di perdonare. Gli esseri umani non sono perfetti e spesso non soddisfano tutte le aspettative dell’altro, quindi possono deludere, comportarsi in modo non coerente con le proprie previsioni, vale soprattutto per i più piccoli che spesso agiscono seguendo maggiormente l’istinto.
I NEMICI DELL’AMICIZIA
Esistono delle caratteristiche comportamentali che ostacolano lo sviluppo di una relazione positiva. Un bambino può mettere a rischio la nascita di un’amicizia quando:
- mostra disprezzo
- usa le cattive maniere
- usa gli altri
- non è collaborativo
- non condivide
- ignora gli altri
- fa dei pettegolezzi
- parla male degli altri
- è centrato solo su di sé
- è presuntuoso
- è geloso
- urla contro gli altri
- prende in giro gli altri
- racconta i segreti altrui
- non mantiene le promesse
…GLI ADULTI POTREBBERO AIUTARE IL BAMBINO A TROVARE DEGLI AMICI?
È importante che il genitore non forzi il bambino a fare amicizia, in quanto ognuno di noi ha i propri tempi e le proprie preferenze. Infatti, non tutti i bambini mostrano facilità a iniziare e a mantenere nuove conoscenze con altri bimbi. Questo può essere dovuto alle caratteristiche sopra citate, ma anche alla timidezza. Allora cosa può fare il caregiver in questa situazione? Il ruolo dell’adulto dovrebbe essere quello di monitorare, trasmettendo al bambino la curiosità per i rapporti interpersonali e svelando al piccolo delle strategie chiave per fare i passi giusti!
Si può suggerire al bambino di:
- presentarsi all’altro, iniziare una conversazione chiedendogli il nome e l’età ed invitarlo a fare qualche attività
- Essere gentile con l’altro
- Essere onesto, affidabile
- Dire sempre la verità e mantenere le promesse.
- Essere collaborativo
- Ascoltare ciò che gli altri dicono
- Essere positivo evitando di lamentarsi “troppo per niente”.
L’adulto deve stare attento anche a non intromettersi eccessivamente nelle dinamiche di amicizia del figlio: molti genitori sentono la necessità di gestire i litigi che si vengono a creare tra i bambini e in certi casi vorrebbero prevenirli o risolverli. Ricordiamoci, però, che per il bambino è importante sperimentare delusioni, arrabbiature e scontri perché per lui rappresentano un allenamento per la gestione autonoma e funzionale del conflitto. Dunque, fate attenzione a voler proteggere i propri figli da quelli che possiamo definire “affari da bambini”. Di fronte ai litigi i genitori potrebbero, però, trasmettere al figlio le modalità costruttive per gestire e risolvere un conflitto, diventando così modelli da replicare. Gli adulti, infine, dovrebbero essere sempre disponibili per l’ascolto empatico che permette di accogliere le emozioni negative e i vissuti dei bambini, per poter riformulare quanto accaduto e trasmettere le strategie positive per la gestione delle relazioni.
Il processo di costruzione dell’amicizia è tanto divertente quanto complesso, ma bastano le giuste strategie per trasformare una conoscenza in un rapporto prezioso!
Vi auguro sempre buone amicizie costruite con cervello e cuore!
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